venerdì 17 giugno 2011

Inspiration #4: couples

Grace Kelly and James Stewart - Rear Window (1954)

Angelina Jolie and Brad Pitt (from Just Jared)

Penelope Cruz and Javier Bardem

Claire Danes and Leonardo Di Caprio - Romeo + Juliet (1996)

Natalie Wood and James Dean - Rebel Without a Cause (1955)

Marylin Monroe and Arthur Miller

Deborah Kerr and Cary Grant - An Affair to Remember (1957)

Gisele Bunchen and Tom Brady

Audrey Hepburn and Peter O'Toole - How to Steal a Million (1966)

Claire Forlani and Brad Pitt - Meet Joe Black (1998)
Katee Sackhoff and Jamie Bamber - Battlestar Galactica (2004 - 2009)

Evangeline Lilly and Mattew Fox - Lost (2004 - 2010)

Laurie Piper and Paul Newman - The Hustler (1961)

Keanu Reeves and Rachel Weisz - Constantine (2005)

lunedì 13 giugno 2011

Art focus #5: // Pixel Art!

Il bello (e anche, in un certo modo, il brutto) dell'arte nei nostri giorni è che può essere espressa in tantissimi modi diversi e una delle espressione artistiche che meglio rappresentano la nostra epoca è sicuramente l'arte digitale. Rimarchevole e allo stesso tempo effimera, sopravvive solo tramite i nostri pc, internet e i programmi di grafica. Probabilmente la cosa che più mi affascina è proprio questa: se un giorno ogni singolo computer sulla faccia della terra sparisse, di tutto questo non rimarrebbe alcuna traccia.
Un particolare ramo dell'arte digitale è la pixel art che può essere ricondotta a movimenti quali divisionismo e puntinismo. Ovviamente, invece del colore e del pennello, vengono impiegati programmi di grafica come ad esempio il famosissimo Adobe Photoshop











Lo strumento espressivo sarà quindi il mouse, il mezzo per esprimerlo saranno i programmi di grafica, la tela sarà un'immagine bitmap, la vetrina sarà il web. La pixel art ha radici non troppo lontane, parliamo degli anni '80, quando era necessaria una grafica per videogiochi e computer. A quell'epoca la risoluzione era scarsa, i pixel molto grandi e le immagini risultavano poco definite. Ricordo sempre con grandissima nostalgia il mio videogioco preferito Commander Keen che, è vero, aveva una pessima risoluzione rispetto a quelli a cui siamo abituati oggi ma resta comunque un grande amore della mia infanzia.  










Credo fermamente che chi è in grado di realizzare immagini del genere partendo da zero sia davvero un grande artista. Ho provato per curiosità mia ad aprire Photoshop e a cimentarmi da totale profana e ignorante in materia ed è davvero difficilissimo rendere con pochi pixel l'idea di un oggetto! 



Il motivo del ritorno della pixel art è da ricercarsi principalmente nei sentimenti di nostalgia per quegli anni ottanta in cui nasceva la grafica digitale, un desiderio di ritorno ad un passato che nel suo più alto ottimismo prometteva grandi cose. È tipico di questa arte rappresentare città o persone in vesti stereotipate di personaggi che rigidamente si attengono al proprio schema di vita. Dunque vediamo personaggi in giacca a cravatta abitare in piani lussuosi di palazzi altrettanto lussuosi nella stessa immagine in cui vediamo dei mendicanti chiedere l'elemosina per le strade. I personaggi stereotipati rappresentano la rigidità della società secondo questi artisti, che avvertono il peso dei precisi ruoli sociali che quest’ultima impone. (Sasha Wijeyesekera, 2005)


Crediti: 1 // 2 // 3 // 4 // 5 // 6 // 7 // 8 // 9 // 10 <-- tutte da deviantart // EBoy // google // wiki 

venerdì 10 giugno 2011

Art focus #4: Grace Coddington, who?

Un personaggio estremamente carismatico, una donna forte e coraggiosa con delle idee assolutamente innovative che non si preoccupa dello showbiz ma vuole invece portare avanti la propria idea del fashion e del bello in un ambiente dove, paradossalmente, è difficile dare al grande pubblico dei contenuti. 

Grace Coddington oggi

Una delle più famose copertine che vedono Grace Coddington protagonista

Nata in Galles nel 1941, Grace inizia la propria carriera come modella quasi per gioco. Ma viene scelta e inizia a posare proprio per British Vogue. Qualche anno più tardi è coinvolta in un grave incidente d'auto dove rimane sfigurata. Ma la sua carriera è appena iniziata. Infatti dopo numerosi interventi e un periodo di fermo che dura circa due anni, Grace, che ora ha ventotto anni, viene scelta come Junior Editor proprio per British Vogue. Dopo diciannove anni in British Vogue si trasferisce a New York per Calvin Klein e nel 1988 diventa Fashion Editor per Vogue America. Anna Wintour inizia l'avventura lo stesso giorno.

Gli anni '20 visti da Grace Coddington

Mi ha molto colpito il suo carisma durante la visione di "The Semptember Issue", l'ormai famoso documentario sulla preparazione del numero di Settembre di Vogue America. Grace Coddington, al contrario della più famosa Anna Wintour, non è in alcun modo affezionata né legata al mondo delle star né a quello della pubblicità. Ama il bello, l'estetica, la fotografia, i colori e, ovviamente, la moda. 

Una giovanissima Grace Coddington

Front row per Grace Coddington

Per il magazine Candy il famoso servizio The Devil wears Anna, il DJ Andrès Borque impersona Grace Coddington

Bambolina della serie Kokulitas concepita a NYC da Andrew Yang

Cerca in ogni dove l'ispirazione per un nuovo servizio e inevitabilmente deve fare i conti con il marketing e "ciò-che-si-vende-di-più". Oserei dire che si tratta quasi di una persona d'altri tempi con un grandissimo amore per il proprio lavoro e con la vocazione per tutto ciò che è moda. Fantastica.

mercoledì 8 giugno 2011

Librerie (?)

Spesso e volentieri mi piace fare un salto in libreria e, diciamoci la verità, alcune cose proprio non funzionano.
Premetto che, per ragioni di comodità, mi ritrovo spesso da Feltrinelli che tra tutte le grandi trovo sia la meno peggio. Ma! Ci sono comunque dei "ma". 

1. Detesto che ci sia della musica ad alto volume in libreria.

2. Odio che i volumi più commerciali, quelli che vendono di più siano quelli con maggiore visibilità. Si devono scalare montagne di Ken Follett, guadare fiumi di Stephenie Meyer, superare trincee di Fabio Volo per arrivare ad un libro decente. 

3. Mi fanno imbestialire quelli che, nella zona dove sono collocate le poltroncine, ti si siedono praticamente in braccio per poter tentare il baccaglio selvaggio.

4. Odio profondo per l'incompetenza di certi commessi che ti guardano con l'occhio vitreo quando chiedi un'informazione. 

5. La sezione romanzi rosa è quanto di più vomitevole esista. Fosse per me, l'abolirei. 

6. Mi fanno impazzire i volumi fotografici e di moda se solo le pagine non fossero stampate su della carta con lo stesso peso specifico del piombo e se solo non avessero le stesse dimensioni di una villa hollywoodiana. 

7. Odio volumi come questi:


Che non servono ad altro che a lobotomizzare il cervello con un mucchio di fesserie. Li odio alla stregua di film demenziali come "La verità è che non gli piaci abbastanza". Fumo agli occhi. 
E voi cosa ne pensate?

Visitate la mia pagina su aNobii!

Importante: il 12 e il 13 giugno si VOTA PER IL REFERENDUM!!

giovedì 2 giugno 2011

Inspiration #3: Geometric!

Twiggy

Acquascutum Fall 2011

Piet Mondrian - Composition A: Composition with Black, Red, Yellow and Blue (1919)

Anna Sui Fall 2011

Acquascutum Fall 2011

Oscar de la Renta 2012

Joan Mirò - The gold of the azure (1967)

YSL by Stefano Pilati 2012

Louis Vuitton Fall 2011

Les Petit Joueurs - Pochette Mondrian in lego di camoscio (courtesy of Luisaviaroma)

Mugler Fall 2011

Sportmax Fall 2011

Geometric necklace from Nomilk Today

Twiggy

Zeppe by Boy by Band of Outsiders (courtesy of Thecorner.com)

Vivienne Westwood Fall 2011

Pablo Picasso - The Three Musicians (1921)

Credits: Style.com/fashionshows // Nomilk Today // luisaviaroma.com // thecorner.com // Google